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Imprese di ptg 2019

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Imprese di ptg 2019

Dopo una lunga attesa siamo finalmente giunti all’articolo riassuntivo delle imprese di pattuglia di quest’anno. L’evento, come tutti ben sappiamo, rappresenta uno dei momenti più elevati dell’anno per un esploratore, nonché un banco di prova non indifferente per la pattuglia che, per la prima volta, si trova a dover organizzare un’uscita; la possibilità infatti, di scegliere un obiettivo, sia questo una cima da raggiungere o un abilità da padroneggiare, e portarlo a termine rappresenta un cardine, un pilastro, per la vita di qualsiasi buon cittadino. Abilità quali la cooperazione, la pianificazione, la tenacità nel saper affrontare le difficoltà, risultano la chiave di volta per una buona riuscita dell’impresa. Si è deciso inoltre di alzare l’asticella quest’anno, proponendo al reparto di presentare, oltre al canonico elaborato scritto, anche un video che rappresentasse al meglio lo spirito e gli eventi vissuti dalla pattuglia. Buona visione e lettura!

  • Aironi

Quest’anno si conclude in bellezza con l’ IMPRESA DI PATTUGLIA. Questo evento organizzato da noi prodi esploratori, in un lasso breve di tempo, ha avuto luogo nella bella Marghera. Il soggiorno fu presso una sede scout un po’ circondata da auto dei poliziotti, un po’ da piccioni e un po’ da carrelli, che rendevano il luogo unico nel suo genere. Il ritrovo di noi baldi avventurieri, è stato la nostra usuale sede scout. Alle 14:00 in punto, tutti noi prodi ci siamo ritrovati, e con un sorriso in volto siamo partiti. Dopo un breve tragitto verso la nostra Stazione FS, e un paio di scatti fotografici, ci siamo addentrati nel sottopassaggio verso il binario 2. Un leggero ritardo accompagnava la nostra corsa. Con grande attesa arrivo il nostro treno (Treno Regionale Veloce 2721). Fin da subito ci siamo addentrati nelle file più infime dove ci siamo acclimatati. L’arrivo fu solo leggermente una preoccupazione per noi avventurieri. Non comprendendo pienamente la rotta da seguire abbiamo percorso sino allo sfinimento TUTTI i binari. Risolti questi contrattempi abbiamo raggiunto la nostra destinazione finale. All’arrivo ci aspettò un uomo, IL MICHELE. Questo gentil signore ci illustrò tutte le leggi vigenti all’interno della casa. La casa era molto accogliente e spaziosa. Fornita di tutto il materiale necessario di sopravvivenza. Il tempo del suddetto giorno era afoso, quindi non ci permise di uscire all’esterno a compiere le nostre attività. Dopo un giochetto sui “giornali”, siamo passati a qualcosa di più forte… LA GARA DI CUCINA. Le griglie erano posizionate, tutti erano pronti e… VIA! Abbiamo cucinato per un breve lasso di tempo,50 minuti, un Guiness World Record. Il risultato era ottimo. Salsicce insaporite, peperoni grigliati e pane tostato. Un paradiso in terra! Devo affermare che non ho mai mangiato in questa maniera in tutta la vita. La sera l’abbiamo passata in una maniera sublime, con un piccolo fuoco e solo una minima parte di poci. Dopo poche partite all’Isola e molte scommesse ci siamo messi a dormire. Dopo la sveglia del giorno seguente, ci siamo subito messi al lavoro. Abbiamo svolto la professione di pulitori e abbiamo lustrato quell’abitazione, da buoni scout. Dopo aver lasciato un piccolo pensierino abbiamo lasciato, a malincuore, la nostra amata casa. Dopo aver consultato il binario da prendere e calcolato il punto esatto di fermata del treno, abbiamo preso il treno di ritorno. Tornati un pelo felici e un po’ stanchi tornammo alle nostre abitazioni.

Video Aironi ⇔ https://photos.app.goo.gl/fGTQjAac7aSguN4x9

  • Aquile

Alla partenza ci siamo trovate tutte in stazione a Vicenza per prendere il primo treno diretto a Cittadella. Il primo cambio consisteva nel prendere il treno diretto a Bassano del Grappa e da qui il secondo verso San Nazario. Prendendolo per un soffio ci sembrava troppo bello esserci riuscite, infatti a San Nazario, la fermata in cui dovevamo scendere, le porte hanno deciso di non aprirsi. Sotto lo sguardo commiserevole del controllore, siamo scese a quella dopo, prendendo da lì a un quarto d’ora il treno proveniente dalla direzione opposta. Finalmente arrivate a San Nazario, camminando per venti minuti, siamo finalmente arrivate al centro rafting Ivan Team.
Subito una ragazza gentilissima di nome Gloria ci ha subito orientato e spiegato dove sistemarci. Montate le tende, ci siamo divertite ad esplorare i dintorni e giocare insieme a pallavolo e a carte. Verso le 18.30 sono arrivati i capi a controllare che fossimo arrivate sane e salve, e come premio per le nostre tende montate alla perfezione ci hanno regalato due dolci per la colazione. Andati via i capi, abbiamo cucinato gli hamburger compratici da Elena e Giulia prima della partenza. Finito di mangiare abbiamo iniziato le attività serali di pattuglia, prima di tutte quella sul barattolo dei desideri, una lunga tradizione trasmessaci dalla vecchia ptg Koala: consiste nello scrivere in un foglietto un desiderio/pensiero/frase preferita del momento, per poi gettarlo nel barattolino di vetro. Ci siamo anche divertite a rileggere i vecchi biglietti, ed ogni pensiero ci ha trasmesso qualcosa. Dopo questa attività, svoltasi in riva al fiume Brenta i un’atmosfera suggestiva (interrotta brevemente da un’orrida creatura che nuotava nell’acqua), abbiamo deciso di accendere un fuoco, violando le raccomandazioni di Gloria. Dopo vari tentavi però (e chili di carta igienica rubati nei bagni) ci siamo arrese, e abbiamo cucinato marshmallow sul fornello a gas. Dopo interminabili chiacchierate e caramelle sui tavolini da picnic del centro in compagnia della musica anni 80 di un addio al celibato, ci siamo decise ad andare a dormire, consapevoli anche dell’alzataccia che ci aspettava la mattina seguente.
Infatti il giorno dopo abbiamo fatto molta fatica da alzarci, ma il rafting ci aspettava! Così abbiamo fatto colazione con the, biscotti e succo d’arancia. Subito dopo abbiamo smontato le tende e fatto gli zaini. Alle 9 il nostro gruppo di rafting si è riunito, abbiamo indossato l’equipaggiamento e imparato come stare sul gommone e reagire ai comandi. Dopo mezz’ora in pullman per raggiungere il posto da dove saremmo partite con il gommone, ha inizio l’avventura! Fra mulinelli, tifoni, tuffi nell’acqua gelata, tante vogate fatte in sincronia e battute del nostro istruttore sulla nostra incapacità di urlare, abbiamo vissuto un’esperienza bellissima, proprio come ce l’aspettavamo. Finita la discesa, ci siamo fatte la doccia e mangiato Saikebon e panini al tonno. Verso le 14 sono arrivati i genitori per riaccompagnarci a casa e ci siamo salutate con un sorriso.
Questa non era una semplice impresa di pattuglia, ma anche una sfida lanciataci dai capi ad inizio anno e che nessuno nella storia del nostro reparto è mai riuscito a compiere: il conseguimento della specialità di pattuglia. È come una normale specialità, ma la si ottiene collaborando con tutta la pattuglia. Avendo noi scelto la specialità olimpionica, volevamo provare l’esperienza di uno sport di squadra in cui la partecipazione di tutti è fondamentale, ed abbiamo trovato queste caratteristiche nel rafting. Da questa impresa abbiamo imparato cosa significa collaborazione e fiducia, ma soprattutto l’abbiamo imparato divertendoci insieme.

Video Aquile ⇔ https://photos.app.goo.gl/8ZWCxyjHjgquvSS77

  • Condor

La leggenda narra che fosse una giornata mite e soleggiata, e che la pattuglia Condor si fosse radunata per dare inizio alla missione sulla quale avevano lavorato per settimane: trovare la leggendaria spada Excalibur ed estrarla dalla roccia. Temerari, pieni di spirito d’avventura, un po’ incoscienti: così lasciarono la loro terra natale per addentrarsi in luoghi mai esplorati prima.
Lungo la strada incontrarono un uomo a cavallo, che offrì loro un passaggio sul suo carro e garantì anche un trasporto per il ritorno. Giunti a destinazione camminarono fino a raggiungere la loro prima meta, un antico rifugio militare. Esso era posseduto da una misteriosa vecchietta, che pur avendo ascoltato la storia dei coraggiosi avventurieri e di quali immensi sacrifici avessero fatto per giungere fin lì, non si fece scrupoli a far pagare loro l’intero prezzo dell’alloggio.
Per tutta la serata si divertirono insieme, consapevoli che il giorno dopo avrebbero dovuto dare il massimo per trovare la spada. Durante la notte, ad alcuni di loro apparvero in sogno quattro spiriti guardiani, che lasciarono ai nostri eroi dei preziosi equipaggiamenti per la loro missione.
La mattina seguente si misero in marcia, e durante il viaggio ebbero modo di assaporare l’aria pura di montagna, l’odore pungente dei pini, lo splendido paesaggio che li circondava. Ad un certo punto, ebbero una discussione sulla via da seguire: due di loro proseguirono per la strada principale, gli altri tre presero un sentiero secondario.
Si ritrovarono dopo qualche ora, mentre procedevano in direzione opposta, e tutti insieme camminarono ancora qualche centinaio di metri alla fine dei quali si trovava ciò che, fino a quel momento, li aveva spinti a non mollare: era di fronte ai loro occhi, la mitica spada Excalibur solidamente incastrata nella roccia, dinanzi alla quale tutti ebbero un sussulto.
Da qui in poi, la leggenda è stata tramandata oralmente in due versioni differenti, dato che parte dello scritto originale è andata perduta. Entrambi i proseguimenti sono ritenuti validi dai rispettivi sostenitori. Secondo la prima versione, il leader della spedizione tentò per primo, ed estrasse la spada senza il minimo sforzo: dopo averla alzata al cielo, un fulmine si scagliò su di essa, egli scomparve, e di lui non si seppe più nulla.
Secondo l’altra versione, gli avventurieri provarono ad estrarre la spada uno ad uno, senza risultati. Dopo un’intera giornata di fallimenti decisero che sarebbero tornati in futuro, quando sarebbero stati degni di un simile fardello. Si separarono di nuovo e, mentre due di loro fecero ritorno al rifugio, gli altri tre avevano smarrito la diritta via. A breve sarebbe passato l’uomo a cavallo, e in caso non li avesse trovati al punto prestabilito se ne sarebbe andato, lasciando a piedi i nostri eroi. Fu una folle corsa contro il tempo, in due riuscirono a portare l’equipaggiamento dell’intera squadra al punto di ritrovo. Si riunirono tutti per l’ultima volta, per mangiare insieme, e quando l’uomo a cavallo arrivò per riportarli nella loro terra, salutarono con nostalgia i luoghi visitati durante la loro epica avventura.
Gli eroi torneranno, più grandi e più forti, per ritentare, all’infinito se necessario, di impossessarsi della mitica spada nella roccia.

Video Condor ⇔ https://photos.app.goo.gl/4EoccxDBWfncfzsk8

  • Falchi

Siamo partiti da Motta per arrivare a gallio, dopo
un azimut improvvisato abbiamo trovato un pezzo
in piano in mezzo al bosco. Lì ci siamo accampati,
abbiamo creato il nostro rifugio di fortuna con
accanto il falò, poi abbiamo realizzato il video per
l’attività e la sera abbiamo cucinato. La notte abbiamo
dormito, la mattina ci siamo svegliati, abbiamo fatto
colazione e abbiamo smontato il rifugio. Siamo
partiti per tornare alla fermata, dove abbiamo svolto
l’attività della domenica, abbiamo pranzato e siamo
ripartiti. L’impresa si è conclusa a Motta dove tutti
siamo scesi dalla corriera.

Video Falchi ⇔ https://photos.app.goo.gl/wDqHP6Uqkpw5MmDf8

  • Sparvieri

La pattuglia si e ritrovata alle ore 12:30 alla fermata di Motta, con zaini, tende, teli e altra attrezzatura per l’ attività. Da qui il tram ci ha portato alla stazione delle corriere di Thiene, dove abbiamo preso una corriera che ci ha portato all’acropark di roana. Scesi alla fermata vicino all’acropark non eravamo ancora giunti a destinazione, dopo aver guardato il GPS, abbiamo iniziato a camminare. A metà strada ci siamo fermati per bere e abbiamo mangiato un po’ di cioccolato, dopo aver ripreso a camminare, e iniziato a piovere piano e grandinare. Noi abbiamo subito indossato i k-way. Arrivati all’acropark, ci siamo riposati un po’ dopodiché abbiamo cercato una zona nel bosco vicino all’acropark per montare le tende e fare le attività. Montate le tende abbiamo fatto l’attività pioneristica nella quale il capo pattuglia ci ha spiegato come funzionano gli attrezzi e alcune legature. Finita l’attività, abbiamo mangiato la cena al sacco, arrivata la sera, abbiamo fatto i bisognini e ci siamo lavati. Dopo essere entrati nelle tende, ci siamo messi a parlare fino all’arrivo dei capi, i quali ci hanno fatto uscire dalle tende alle 23.00 circa ci hanno fatto fare l’urlo di pattuglia e dopo qualche domanda, come tradizione ci hanno dato le girelle che abbiamo mangiato subito. La mattina abbiamo fatto colazione scaldando il latte con i fornellini insieme mangiando i biscotti. Finita la colazione, abbiamo piegato i sacchi a pelo e gli stuini dopodiché abbiamo smontato le tende finito di prepararci siamo andati all’acropark, dove abbiamo pagato e mostrato i documenti. Giacché avevamo pagato prezzi minori, avevamo a disposizione un solo percorso abbiamo scelto il percorso rosso Emotion prima di compiere il percorso, i responsabili ci hanno spiegato con un video come funziona l’attrezzatura, i moschettoni e la carrucola. Il percorso e stato molto divertente, dopo il percorso abbiamo pranzato con dei panini e abbiamo visto il lago e i suoi pesci. Due genitori ci hanno portato in sede scout, dove abbiamo riposto le tende, i teli e gli attrezzi, dopo ognuno è tornato a casa propria.

Video Sparvieri ⇔ https://photos.app.goo.gl/pArDdQJdEETEdKgE8

P.S.: Per vedere i video cliccate il link colorato ed accedete con le credenziali Google che usate normalmente; non ve ne pentirete!

“Quando guardate, guardate lontano, e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancor più lontano!” (Robert Baden-Powell)

Matteo, Nicola, Diego, Mattia


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